I servizi di cloud storage hanno preso piede in maniera esponenziale negli ultimi due anni, complice la necessità di copiare dei dati – in particolar modo quelli più importanti – di cui si vuole una sicurezza, evitando così di perderli definitivamente in caso (disgrazia tecnologica rara ma non unica) di danno permanente a computer e memorie esterne.
A favorire la scelta degli utenti verso la conservazione dei dati in cloud è la possibilità di disporre un servizio gratuito e di avere a disposizione un grande spazio in cui memorizzali.
Tra i servizi più noti al pubblico italiano medio vi sono Google Drive, che offre fino a 15 GB per memorizzare i dati, Apple Cloud con 5 GB, Amazon Cloud Drive con spazio pari ad Apple, e Dropbox, con 2 GB disponibili ed espandibili fino a 18.
La classifica per numero di utenti e quantità di memoria massima del servizio offerto è comandata dalla cinese Qihoo 360, seguita Tencent Cloud, Yunio e Cloud Mail.ru.
Cloud, vince Qihoo 360
La scelte del servizio di cloud storage va presa in base all’affidabilità del servizio erogato, al quantitativo di memoria da trasferire e a quello massimo da trasferire all’interno della memoria virtuale.
A comandare la classifica dei servizi di storage è Qihoo 360, azienda cinese che offre prodotti e servizi per la sicurezza su web e telefonia mobile, quotata al New Stock Exchange dal 2011 e con ben 350 milioni di utenti.
Vince la classifica per l’immenso spazio offerto, pari a 36 Terabyte di memoria, ossia 36.864 Gigabyte, uno spazio immenso, anche troppo.
I 36 Terabyte di memoria sono derivante dalla somma tra i 26 TB ottenibili installando l’app e i 10 TB derivanti dall’installazione del programma di memoria virtuale, più altri 7 GB extra che guadagnati giorno.
Unico problema: registrazioni e captcha al servizio sono in lingua cinese, con difficoltà soprattutto nella seconda fase, quello dell’inserimento del codice, in quanto il primo superabile col servizio di traduzione di Google Translate.